Insufficienza venosa cerebrospinale cronica e deposito di ferro nei pazienti con sclerosi multipla


L’insufficienza venosa cerebrospinale cronica ( CCSVI ) è un fenomeno vascolare recentemente descritto nella sclerosi multipla, che è caratterizzato da stenosi che interessa le principali vie extracraniche di deflusso venoso e da un’alta incidenza di reflusso venoso cerebrale che può causare un aumento del deposito di ferro nel cervello.

Uno studio ha esaminato la relazione tra CCSVI e deposito di ferro nel cervello, coinvolgendo 16 pazienti consecutivi con sclerosi recidivante-remittente e 8 soggetti sani di controllo.

Tutti i pazienti con sclerosi multipla avevano diagnosi di CCSVI ( parametri emodinamici venosi, VH mediano: 4 ), contro nessuno dei controlli.

Nei pazienti con sclerosi multipla, la più alta concentrazione di ferro nel nucleo pulvinar del talamo, talamo, globo pallido, ed ippocampo era correlata ad un più alto numero di criteri VH ( p<0.05 ).

E’ stata anche riscontrata una significativa associazione tra un più alto numero di criteri VH e la più alta concentrazione di ferro delle lesioni con overlapping in T2 ( r=0.64; p=0.007 ) e T1 ( r=0.56; p=0.023 ).

Le misure della concentrazione di ferro erano correlate a una più lunga durata della malattia e a un’aumentata disabilità e a un aumento del burden di lesioni alla risonanza magnetica per immagini ( RMI ) e a ridotto volume cerebrale.

In conclusione, i risultati di questo studio pilota hanno indicato che l’insufficienza venosa cerebrospinale cronica può essere un importante meccanismo correlato alla deposizione di ferro nel parenchima dei pazienti con sclerosi multipla. Inoltre il deposito di ferro, misurato mediante SWI ( immagini pesate in suscettibilità ) è un modesto-forte predittore di progressione della disabilità e dello sviluppo di atrofia nei pazienti con sclerosi multipla. ( Xagena_2010 )

Zivadinov R et al, Int Angiol 2010; 29: 158-175



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