Trombosi venosa e insufficienza venosa cronica: efficacia del Mesoglicano


È stata condotta una analisi retrospettiva sull’attività terapeutica del Mesoglicano ( Prisma )nella patologia venosa.
I dati clinici sono stati selezionati dal database ambulatoriale della Cattedra di Angiologia dell’Università di Catania ( dal 1988 al 1997 ) mediante una ricerca incrociata tra il nome commerciale di prescrizione del Mesoglicano e le parole chiave varici, trombosi venosa profonda, insufficienza venosa cronica ( IVC ), sindrome post-trombotica ( SPT ) trombosi venosa, ulcera venosa.

Sono stati selezionati i pazienti con dati certi relativi a diagnosi principale, storia clinica, quadro oggettivo flebologico clinico e strumentale, posologia e durata del trattamento, visite di controllo nei tre anni successivi alla prima osservazione.
Gruppo 1: 56 pazienti al 1° episodio di trombosi venosa profonda; Gruppo 2: 27 pazienti con trombosi venosa profonda recidiva; Gruppo 3: 182 pazienti con insufficienza venosa cronica ( 107 IVC primitiva e 75 avevano una IVC secondaria ).

I dati dei pazienti così selezionati sono stati inseriti in nuovi database. Per i pazienti con trombosi venosa profonda è stata valutata la prevalenza di recidive durante il periodo di follow-up ( 6, 12, 18, 24, 30 e 36 mesi ).
Per i pazienti del gruppo 2, oltre a valutare la prevalenza di recidiva nel normale periodo di follow-up, è stata ricostruita la cronologia clinica della recidiva antecedente l’osservazione, in modo da ottenere la prevalenza di recidiva relativa all’episodio trombotico precedente la nostra osservazione. I due trend di prevalenza ( trattamento con Mesoglicano, ed episodio precedente la nostra osservazione ), sono state confrontate mediante il t test di Student.
I pazienti con insufficienza venosa profonda sono stati classificati secondo i criteri della classificazione CEAP, e l’efficacia del trattamento è stata valutata in base alle modificazioni degli score di disfunzione venosa della classificazione CEAP ( score di disabilità; dolore; edema; alterazioni del colorito cutaneo; ulcera ). Le medie e le deviazioni standard degli score considerati sono stati analizzati con il test T di Student, comparando ogni serie con la serie immediatamente precedente e con la serie T0.

La dose media di Mesoglicano utilizzata è stata di 50 mg due volte al giorno.

Gruppo 1 ( trombosi venosa profonda al primo episodio ): la prevalenza di recidiva è stata del 3.5% a 6 mesi, 9% a 12 mesi, 12.5% a 18 mesi, 14.28% a 24, 30 e 36 mesi.
Alla fine dei 3 anni di follow-up la diagnosi di sindrome post-trombotica poteva essere posta in 10 pazienti ( 17.85% ).

Gruppo 2 ( recidiva di trombosi venosa profonda ): la prevalenza di recidiva è stata del 3.7% a 6 mesi, 11.11% a 12 mesi, 14.81% a 24 mesi, 18.51% a 36 mesi, nel periodo di trattamento con Mesoglicano.
Nel periodo antecedente la prevalenza era stata dell’11.11% a 6 mesi dal precedente episodio 16.66% a 12 mesi, 33.33% a 24 mesi e 37.03% a 36 mesi. Nel rimanente 62.96% la recidiva si era manifestata 36 e 48 mesi.

Il confronto tra le due serie ha mostrato una differenza significativa con p inferiore a 0.0004.

La prevalenza di sindrome post-trombotica alla fine dei 3 anni di follow-up è stata pari a 17.85% nei pazienti con primo episodio di trombosi venosa profonda e dell’81.41% nei pazienti con recidiva di trombosi venosa profonda.

Gruppo 3 ( insufficienza venosa cronica ): tutti gli score di disfunzione venosa hanno mostrato un significativo miglioramento nel corso del follow-up, sia nel confronto versus l’inizio del trattamento, sia nel confronto con il controllo immediatamente precedente.

In conclusione, i risultati ottenuti nei gruppi 1 e 2 hanno dimostrato che il Mesoglicano è efficace nel prevenire le recidive trombotiche nei pazienti con pregressa trombosi venosa profonda.
La prevalenza di recidiva nei pazienti con trombosi venosa profonda al primo episodio è stata inferiore rispetto ai dati della letteratura ( 17.5% entro 2 anni e 24.6% entro 5 anni ).
Il trend positivo è stato confermato anche nel gruppo recidiva di trombosi venosa profonda, anche se con una prevalenza maggiore ( 18.51% ) da attribuire a un più elevato rischio trombotico.
La prevalenza nel periodo di trattamento è comunque significativamente minore rispetto a quella relativa all’episodio trombotico precedente.
Il Mesoglicano è risultato efficace anche nei pazienti con insufficienza venosa cronica, con un progressivo e significativo miglioramento della disabilità, del dolore e dell’edema, che sono gli elementi fisiopatologici responsabili della compromissione della qualità di vita.
Nei vari tempi di follow-up il valore medio degli score si è ridotto significativamente rispetto a T0 e rispetto ai valori del controllo precedente.
Dallo studio si evince che il Mesoglicano è un farmaco utile ed efficace nel trattamento dell’insufficienza venosa, dalla fase subacuta della trombosi venosa profonda alla terapia di lunga durata della insufficienza venosa cronica. ( Xagena_2007 )

Andreozzi GM et al, Minerva Cardioangiologica 2007;55:741-753

Xagena_Medicina_2007